La città di Siena
Un pò di storia
Città a 322 mt alle propaggini orientali delle Colline Metallifere.
Colonia militare romana (“saena etruriae” oppure “sena lulia”), governata in seguito da gastaldi longobardi e poi da conti franchi, divenne libero comune nel XII secolo.
Nel 1179 ebbe inizio l’espansione all’esterno che procurò i primi conflitti con Firenze.
Fedele a Federico II, Siena divenne il centro del partito ghibellino in Toscana e inflisse, con i suoi alleati una grave sconfitta ai fiorentini a Montaperti (1260).
Questi, dopo il crollo ghibellino, si presero la rivincita a Colle di Valdesa (1269).
Eliminati i ghibellini, dal 1287 al 1355 tenne il potere un governo di Nove, che perseguì una politica guelfa e di amicizia verso Firenze.
Questo periodo di pace portò grande prosperità e un notevolissimo sviluppo artistico delle città.
Il Magnifico
PANDOLFO PETRUCCI
Nel 1487(1487-1512) Pandolfo Petrucci, instaurato un governo che rappresentava tutti gli ordini, cercò di fondare un principato: l’incapacità dei suoi successori fece fallire il disegno (1523).
Intromessisi il Papa e l’imperatore, Siena perse di fatto la sua autonomia; dopo l’ultima orgogliosa resistenza ai fiorentini, che l’avevano cinta d’assedio (1554), e l’effimera sopravvivenza della repubblica a Montalcino fino al 1559, passò ai Medici.
E’ uno dei più insigni centri d’arte della Toscana, e conserva l’aspetto medievale con la famosa piazza del Campo, il Palazzo Pubblico e la gotica torre del Mangia, alta oltre 100 m.
Gotici sono anche il duomo (iniziato nel XII sec. in forme romantiche), le chiese trecentesche di S. Domenico e S. Francesco, i palazzi Tolomei (il più antico, XIII sec.), Salimberni (XIII sec.), Chigi-Saracini (XIV sec, sede dell’accademia musicale Chigiana), Bonsignori (XV sec, sede della Pinacoteca nazionale).
Rinascimentali sono la Loggia della Mercanzia (XV sec.), il palazzo Piccolomini e il palazzo del Magnifico, la chiesa si S. Martino.
Lo splendore dell’epoca comunale rivive due volte l’anno, nei giorni del palio (in luglio e in agosto), quando nella Piazza del Campo sfilano i rappresentanti delle 17 contrade con i loro bellissimi costumi e gli stendardi.
Repubblica di Siena Repubblica instaurata nel 1487 dopo un periodo di tumultuosi avvicendamenti politici, risoltisi con l’elezione di un Consiglio generale e di un governo (balìa), che riuscirono a ristabilire la pace sociale affidando poteri signorili a Pandolfo Petrucci, capo dei nobili. Le lotte tra fazioni ripresero all’inizio del Cinquecento coinvolgendo il papa, la Spagna e l’imperatore, che si appoggiava ai Medici di Firenze. Sostenuta dalla Spagna, fu infine ceduta dal re spagnolo Filippo II a Cosimo I de’ Medici (1557), eccettuati i cinque porti che formarono lo Stato dei Presìdi. Estintasi la dinastia dei Medici, Siena passò sotto il dominio degli Asburgo-Lorena (Vedi Granducato di Toscana).
Sena Etruriae, questo fu il nome del primo nucleo della città, divenne romana nel periodo repubblicano e fu colonia militare in età augustea con il nome Sena Julia. La città iniziò tuttavia la sua ascesa durante la dominazione longobarda, quindi, dopo il governo dei conti franchi e la supremazia dei vescovi, si diede ordinamenti comunali, fu retta da consoli dal 1147 e in seguito da podestà e capitani del popolo. Di parte ghibellina, godette privilegi dall’impero e poté espandere i propri commerci e le attività bancarie in Italia e in Europa. Condusse un’aspra lotta contro Firenze e i suoi alleati guelfi che culminò nel 1260 con la vittoria di Montaperti, seguita nel 1269 dalla sconfitta di Colle di Val d’Elsa inflittale dai fiorentini e da Carlo d’Angiò. Durante il governo guelfo, detto “dei Nove”, seguì, fino al 1355, un periodo di pace con Firenze, nel corso del quale furono eretti i più insigni monumenti della città. Dopo oltre un secolo di instabilità politica e la signoria del mercante Pandolfo Petrucci (1487-1512) Siena cadde sotto l’influenza imperiale finché, nel 1555, dopo un terribile assedio, fu conquistata dall’esercito di Carlo V e di Cosimo de’ Medici. Il territorio della Repubblica senese fu così annesso al Granducato di Toscana (1557), di cui da allora condivise le sorti.
Pinturicchio Sempre a Siena, tra il 1508 e il 1510, dipinse gli affreschi nel palazzo di Pandolfo Petrucci.